Esistono alcuni tipi di scarpe che, pur essendo esteticamente accattivanti, sarebbe sempre meglio evitare. Non solo per il benessere generale, ma soprattutto per la salute dei piedi. Gli specialisti del settore, inclusi i podologi, hanno analizzato diversi modelli, spiegando nel dettaglio le ragioni per cui risultano poco adatti e potenzialmente dannosi.
Tacchi a spillo
È innegabile: i tacchi a spillo donano slancio alla figura, aumentano l’altezza e aggiungono un tocco di eleganza e sensualità . Tuttavia, presentano numerosi svantaggi. L’eccessiva pressione esercitata sulla parte anteriore del piede può causare la sesamoidite, un’infiammazione dolorosa che colpisce i piccoli ossicini sotto la testa del primo metatarso.

Allo stesso modo, i tacchi a spillo favoriscono la comparsa della metatarsalgia, un’infiammazione che interessa il metatarso, ovvero la zona del piede situata appena prima delle dita. Entrambe queste condizioni provocano dolore intenso e disagio, e spesso non sono semplici da risolvere.
Il suggerimento degli esperti è di limitare l’uso dei tacchi a spillo a non più di due ore consecutive. Sono fortemente sconsigliati per attività che richiedono di stare in piedi a lungo o per ballare, poiché aumentano il rischio di sviluppare disturbi dolorosi e difficili da trattare.
Ballerine
Le ballerine, sebbene siano considerate comode e pratiche, possono causare danni simili a quelli dei tacchi a spillo. Gli specialisti concordano: anche queste scarpe basse possono provocare dolori, soprattutto nell’area dell’arco plantare e del tallone, favorendo la formazione di calli e borsiti.

Nonostante l’apparenza confortevole, le ballerine sono prive di ammortizzazione e di adeguato supporto plantare. Non offrono la protezione necessaria, e quindi non possono essere considerate una valida alternativa alle scarpe da ginnastica, soprattutto per camminate prolungate o attività dinamiche.
Il consiglio è di indossarle solo per brevi periodi, ad esempio per una serata tra amici, una cena, o un’uscita al cinema o a teatro. Sono invece da evitare quando si prevede di stare molte ore in piedi o di percorrere lunghe distanze: in questi casi, è preferibile optare per calzature più adatte e protettive.
Infradito e sandali bassi
L’uso frequente delle infradito comporta rischi soprattutto per le fasce plantari. Si può andare incontro a problemi ai tendini e sviluppare dolori persistenti al tallone, difficili da risolvere. Queste calzature sono utili per proteggere i piedi in spiaggia, dai germi o dalla sabbia bollente, ma non sono adatte per camminate prolungate.

È sconsigliato indossarle per lunghi tragitti, come spostarsi da una parte all’altra della piscina o della spiaggia, poiché espongono i piedi a posture scorrette e possibili lesioni. I sandali bassi, invece, spesso sono privi di sostegno posteriore, lasciando il tallone scoperto e vulnerabile.
La mancanza di una protezione adeguata nella parte posteriore del piede può causare abrasioni e lesioni cutanee. Se la pelle si danneggia e sanguina, aumenta il rischio di infezioni da batteri o funghi, che possono portare a complicazioni anche serie. È quindi fondamentale prestare attenzione alla scelta di queste calzature.
Scarpe da ginnastica
Anche le scarpe da ginnastica, se non adeguate, possono provocare disturbi come la fascite plantare, un’infiammazione dolorosa della fascia che si estende dal tallone fino alla base delle dita, particolarmente frequente tra chi pratica la corsa.

Per prevenire questo problema, è importante scegliere scarpe con un buon sistema di ammortizzazione e un adeguato supporto per l’arco plantare. L’utilizzo di solette specifiche può migliorare ulteriormente il comfort e la protezione del piede.
È consigliabile inoltre sottoporsi a un’analisi della camminata da parte di un esperto, che potrà suggerire la soletta più adatta alle proprie esigenze. In questo modo, si possono realizzare solette personalizzate, perfettamente calibrate sulla conformazione del proprio piede, per garantire il massimo benessere e prevenire disturbi futuri.